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Archive for febbraio 2010

Gianna Vallini e il figlio Edio

Alla vigilia dell’Epifania del 1945 quattro ragazzi del Fronte della Gioventù di Eugenio Curiel: Tullio Di Parti di 16 anni, Giuseppe Bodra di 18 anni, Orazio Maron di 16 anni, Giancarlo Tonissi di 16 anni, tutti sospettati di attività patriottica, vengono arrestati dal battaglione azzurro di piazza Novelli. I quattro giovani sono sottoposti immediatamente a tortura. Dalle loro labbra non esce alcuna confessione. All’alba dell’Epifania, la polizia azzurra dell’Aeronautica, li fucila in via Botticelli in prossimità del Politecnico e lascia i loro giovani corpi straziati abbandonati sulla neve.  I colpi di mitraglia svegliano molti degli abitanti del case popolari che distano pochi isolati dal luogo dell’uccisione. Il presagio di una azione criminale dei repubblichini è percepito chiaramente da molti. Così ricorda l’operaio sappista della Bianchi Amilcare Bestetti quel tragico risveglio: “Era la mattina dell’Epifania del ’45. Abitavo allora, come ti ho detto, in via Moretto da Brescia 19 a pochi passi da via Botticelli. La neve ricopriva ancora le strade. Al mattino presto, forse le cinque, sono stato svegliato da raffiche di spari. Quando, alle prime luci, con altri del caseggiato siamo andati sul luogo a vedere cos’era accaduto, ho visto sui muri e sulla neve i segni di quel massacro. I poveri corpi dei quattro ragazzi erano già stati portati via e il dolore e la rabbia in noi fu grande, in quanto abbiamo immaginato che avevano fucilato dei nostri”. (R.Cenati-A.Quatela, Oltre il ponte, Anpi Zona 3, Milano, 2008, pag.67 ).

Sono trascorsi due mesi dalla strage dei ragazzini di via Botticelli e il clima di terrore a Milano organizzato da fascisti e SS si fa sempre più asfissiante. Ma c’è chi non si arrende, sfida e lotta, e vuole ricordare il sacrificio di quei quattro adolescenti assassinati in Città Studi, con un gesto teneramente materno e politico al tempo stesso. L’occasione si presenta l’8 marzo, festa internazionale delle donne. Protagonista la partigiana Gianna Morelli Vallini che così rammenta quel giorno:

“L’8 marzo ’45 con alcune donne del “Gruppo Mischiari”, avevamo deciso di portare, prima del cessato coprifuoco – ovvero verso le cinque e mezzo del mattino – fiori e striscioni inneggianti ai Gruppi di Difesa della Donna e per l’Assistenza ai Combattenti della Libertà e all’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, in via Botticelli, dove ora c’è l’Istituto Rizzoli. Lì la  mattina dell’Epifania del ‘45 erano stati fucilati dalla Polizia azzurra dell’Aeronautica, quattro giovanissimi aderenti al Fronte della Gioventù. La sera del 7 marzo, sempre in quella via, i partigiani uccisero una donna, una spia fascista, che anch’io conoscevo bene poiché era una cliente della compagna Maria Azzali (responsabile del gruppo Mischiari). Tutte le donne che si erano impegnate comprensibilmente si spaventarono e mi fecero sapere che il mattino seguente non sarebbero venute a deporre i fiori. Allora io e mio figlio Edio, che non aveva ancora 14 anni e già svolgeva attività clandestina, decidemmo di andare da soli: fummo veramente fortunati e ci andò tutto liscio. I garofani rossi e gli striscioni rimasero sul muro fin verso le nove, quando arrivarono i brigatisti neri del gruppo fascista rionale Tonoli e i tedeschi del presidio di piazza Ferravilla e strapparono tutto.

Via Botticelli, oggi

Per noi lo scopo era comunque raggiunto perché al mattino da via Botticelli, oltre agli abitanti dei quattro grossi caseggiati popolari e delle case private, passavano parecchi lavoratori che si recavano agli stabilimenti della zona, compresa la grande fabbrica di biciclette Bianchi.

Con questa azione però mi ero esposta troppo, sia perché nel rione ero conosciuta e qualcuno poteva avermi notata, sia perché troppe donne sapevano che era stata opera mia. Inoltre, e questo era il principale motivo di preoccupazione, c’era la posizione di mio marito nel Partito e quindi, se ci fosse stata rappresaglia da parte dei tedeschi e dei fascisti e fossi stata arrestata, avrei potuto, magari sotto le torture, lasciarmi sfuggire qualcosa, compromettendo molte persone.

La segretaria del Partito mi ordinò quindi, tramite la compagna Vera, di allontanarmi da Milano per qualche tempo, sospendendo ogni attività. Il 10 marzo con mio grande dolore lasciai Milano, raggiungendo i miei suoceri nell’Ossola. Per fortuna tutto andò bene e, essendo vicini i giorni dell’insurrezione, la sospensione durò solo dieci giorni. Questa pausa forzata, seppur dolorosa, giovò molto alla mia salute: ripresi forza per affrontare i giorni di lotta ancora più dura che ci attendevano”.

(G.Morelli Vallini, Gianna. Una vita di lotta, Opuscolo ciclostilato in proprio, aprile 1989, pag.19-20).

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La memoria è importante. La memoria partigiana è democrazia.

La memoria non è solo passato ma è contemporaneità e la vogliamo ravvivare ricordando donne e uomini che hanno tenuto la schiena dritta durante il fascismo e hanno fatto la loro parte durante la Resistenza.

Dalla memoria antifascista e partigiana prende avvio la storia dell’Italia democratica; dalla memoria delle camicie nere l’Italia della dittatura e della guerra mussoliniana e nazista.

La sezione Anpi “25 Aprile” così ha voluto ricordare quelle donne e quegli uomini:

ATTESTATO DI RICONOSCENZA

della Assemblea annuale della Sezione “25 Aprile” di Milano – Città Studi

per ricordare il contributo dato alla Resistenza, dalla quale è nata la Costituzione

rilasciato a:

TINO CASALI

Comandante partigiano

GIORGIO MUNEGHINA

Partigiano

LUIGI PESTALOZZA

Partigiano

FRANCA TRAVERSA

Partigiana

LIBERO TRAVERSA

Partigiano

DUILIO BINOTTO

Caduto partigiano

TERGIO TEBALDI

Deportato antifascista

MIRANDA ROSSI

Donna della Resistenza

MARISA SARESANI

Donna della Resistenza

LIDIA TEBALDI

Donna della Resistenza

SCUOLA ELEMENTARE “BONETTI”

intitolata al Caduto partigiano Pierfranco Bonetti

SCUOLA ELEMENTARE “LEONARDO DA VINCI”

per il maestro Salvatore Principato fucilato a piazzale Loreto

SCUOLA MEDIA “QUINTINO DI VONA”

intitolata al Caduto partigiano professor Quintino di Vona

ISTITUTO COMMERCIALE “ANTONIO GRAMSCI”

intitolato ad Antonio Gramsci, Martire antifascista

Milano, 23 gennaio 2010

ORDINE DEL GIORNO – ASSEMBLEA ANNUALE SEZIONE “25 APRILE”

23 GENNAIO 2010


L’Assemblea annuale degli iscritti della Sezione ANPI “25 Aprile” di Milano Città Studi

esprime i seguenti pareri:

1) Per quanto riguarda la Costituzione, sotto attacco di quanti vogliono cambiarla non solo nella seconda parte, ma anche  nella prima, l’Assemblea ritiene comunque che non spetti all’ANPI  avanzare una qualsiasi proposta di modifica. Nel caso che vengano proposte modifiche, l’ANPI dovrà essere consultata e quindi esprimere il suo parere, fermo restando il suo dovere e diritto di intervenire con le proprie idee e opinioni sulle proposte parlamentari di cambiamento della Costituzione, e poi decidere il proprio atteggiamento.

2) L’ANPI ritiene giusto rispettare tutte le Istituzioni pubbliche democratiche (Governo, Parlamento, Regione, Provincia, Comune,  Consigli di Zona) in quanto rappresentano la Repubblica italiana, indipendentemente dalle forze politiche che le esprimono. La condizione tuttavia è che tutte le Istituzioni riconoscano il ruolo dell’ANPI,  la Resistenza e la Costituzione antifascista.

3) L’ANPI è la casa di tutti gli antifascisti per cui  non è schierata a favore di una parte politica. Per le prossime elezioni regionali l’ANPI dovrà invitare gli elettori a votare per le liste e i candidati che assumano apertamente l’impegno antifascista, antirazzista e di difesa della Resistenza e della Costituzione.

4) La nuova stagione dell’ANPI, aperta dal Congressso di Chianciano del 2006, dovrà comportare l’allargamento della base dei suoi iscritti antifascisti e la loro partecipazione alla direzione della Associazione a tutti i livelli, come si è iniziato a fare anche a Milano, e in preparazione del prossimo Congresso nazionale.

5) La Sezione si augura che la “Casa della Memoria”, promessa dal Comune di Milano, accolga, oltre all’ANPI provinciale, solo sedi di  organizzazioni democratiche e antifasciste. Per questo sarebbe giusto che assumesse la denominazione  di “Casa della Memoria e della Democrazia”.

L’Assemblea della Sezione Anpi 25 Aprile Città Studi



Alla Presidenza, da destra: Roberto Cenati, Luigi Pestalozza, Libero Traversa, Antonio Quatela e LidiaTebaldi

Libero Traversa. Partigiano

Lidia Tebaldi. Donna della Resistenza

Miranda Rossi. Donna della Resistenza
Miranda Rossi. Donna della Resistenza

Tergio Tebaldi. Deportato antifascista

Per Franca Traversa. Partigiana

Alla Scuola Elementare “Leonardo da Vinci”

Alla Scuola Media "Quintino di Vona"
Alla Scuola Media “Quintino di Vona”

All’Istituto Commerciale “Antonio Gramsci”

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