Nel marzo del 1941 Pierfranco Bonetti, milanese, studente universitario, a vent’anni viene arruolato nell’ esercito regio e assegnato, come sottotenente di complemento, al 14° Reggimento Genio di stanza a Belluno. Poco dopo è trasferito nel Montenegro. Allorquando fu annunciato l’armistizio badogliano dell’ 8 settembre, il sottotenente Bonetti si trova a Podgoritza nella capitale montenegrina. Nello sbandamento e nel marasma generale del regio esercito italiano, sceglie di stare dalla parte dei partigiani jugoslavi attivi nel territorio balcanico sin dal 1941. Raccoglie intorno a sé altri soldati italiani sbandati e prende parte alla lotta contro i tedeschi e i suoi collaborazionisti locali. Il territorio in cui opera, per la sua conformazione montuosa, si presta particolarmente alla lotta di guerriglia. Bonetti è a capo di una compagnia che agisce su una vasta area per colpire gli obiettivi nemici. Disagi, precarietà, rischi quotidiani, fame e freddo e continue marce tattiche di spostamento non scoraggiano il giovane sottotenente e i suoi partigiani. Dopo diverse azioni di combattimento, viene colpito a morte da “bande musulmane” fedeli al Terzo Reich, provenienti dal Kosovo, nella regione del Sangiaccato, al confine tra il Montenegro e la Serbia. Era il 7 gennaio 1944.
La motivazione della “Medaglia d’oro al valor militare alla memoria” recita:
“Ufficiale del genio, all’onta della resa preferiva l’incerto destino del ribelle della montagna. Raccolti ed organizzati parecchi militari sbandati, a capo di essi combatteva a fianco di una formazione partigiana della zona il cui comandante, in riconoscimento del suo slancio e del suo spirito combattivo, gli affidava il comando di una compagnia. Riunitosi finalmente ai fratelli italiani combattenti in Balcania, ne seguiva le sorti, percorrendo migliaia di chilometri tra sacrifici e privazioni di ogni genere. Nel corso di un duro combattimento contro bande musulmane albanesi, accerchiato da un forte ed agguerrito contingente nemico ed in difficile situazione, resisteva con accanimento per parecchie ore, fornendo mirabile esempio di ardore combattivo e di eroismo. Colpito a morte chiudeva, sul campo di battaglia, la sua giovinezza eroica, tra i propri soldati da lui guidati in ogni circostanza al combattimento con eccezionale coraggio”.
A Pierfranco Bonetti “Medaglia d’oro al valor militare alla memoria” è stata intitolata una scuola elementare a Milano, nella zona di Città Studi, in via Tajani 12. All’ingresso dell’edificio scolastico è posta una targa, ormai deteriorata dal tempo, e a stento si legge ciò che vi è scritto. Più volte è stata fatta richiesta al Comune di Milano di ripristinarne la leggibilità e di dare decoro a quella pietra che ricorda quel giovane combattente della libertà, senza mai avere uno straccio di risposta; a Roma una via, nel quartiere Spinaceto, porta il suo nome.
[…] della scuola Bonetti, tenente e partigiano, hanno preparato nell’atrio della scuola una mostra sui diritti di cittadinanza e uno […]